Questo piano di gestione dei rifiuti è post ideologico, esattamente come il Movimento 5 stelle. Un progetto concreto che ha come obiettivo principale la costruzione di una Toscana a zero produzione di rifiuti urbani entro il 2035. Per arrivare questo risultato siamo pronti a mettere in campo un maxi investimento complessivo da 1 miliardo di euro, che coinvolge la scuola con un potenziamento dell’educazione ambientale e che disincentivi l’utilizzo di materiali non riciclabili e la produzione di rifiuti non differenziati, promuova buone pratiche innovative come lo shop to shop, e soprattutto che semplifichi la vita ai cittadini, uniformando la raccolta e abbattendo il costo della Tari. Con questo piano dimostriamo che si può superare il conflitto storico tra ambiente e lavoro e che con le buone pratiche si può fare impresa. Questo è un piano industriale a tutti gli effetti, riassumibile in 20 punti principali, ma la cui spina dorsale è costituita dalla realizzazione o riconversione di 40 impianti per il trattamento dei rifiuti urbani e 10 per i rifiuti industriali. Inutile precisare che tra questi non c’è alcun nuovo inceneritore, che Giani vorrebbe imporre con i carri armati, e nemmeno il gassificatore Eni di Livorno che sono pronta a mandare in soffitta, revocando il protocollo d’intesa siglato da Enrico Rossi. Il piano, in sintesi, ha come punto d’approdo la creazione di un sistema di raccolta porta a porta semplificato e unificato, con il quale uniformare tutti i Comuni della Regione: due soli contenitori per la differenziata per ciascuna abitazione, uno per l’organico e uno per il multimateriale. I rifiuti indifferenziati ed altre tipologie di Rifiuto verranno conferiti in isole ecologiche di quartiere anche mobili presidiate aperte H24 e in cassonetti stradali digitalizzati e sorvegliati, necessari per l’applicazione della tariffa puntuale. La teoria di base è che chi più inquina e produce rifiuti, più paga e questo varrà sia per le famiglie che per le imprese per le quali abbiamo previsto l’introduzione di una waste tax e una plastic tax. Al contempo prevediamo incentivi per la riconversione degli impianti alla produzione di imballaggi ecosostenibili e per la grande e piccola distribuzione che introdurranno il rifiuto a rendere. Ad effettuare il servizio di raccolta saranno 10 Apo, Ambiti provinciali ottimali, ovvero società a totale gestione e controllo pubblico per poter lavorare con economie di scala e massimizzare l’efficienza degli impianti e della logistica. Manderemo in soffitta gli attuali Ato introducendo gestori interamente pubblici e indipendenti, 3 Ago, Ambiti gestionali ottimali. Impianti previsti:
Questo lavoro rappresenta il punto di partenza per la costruzione di una Toscana davvero virtuosa nella gestione del ciclo dei rifiuti e nella promozione di una reale economia circolare. Un po’ di concretezza in mezzo a una campagna elettorale fatta solo di slogan.