La discarica di Chianni non solo non deve più essere riempita di amianto, ma deve essere avviata alla chiusura al più presto. Visto che l’attuale gestore insiste nel suo progetto di riavviare i conferimenti di materiali inquinanti, che avveleneranno il territorio per i prossimi decenni, l’unica soluzione è quella di riportarla in mani pubbliche. La Regione può acquistare le quote dal privato e pianificare la chiusura del sito nel più breve tempo possibile, rimediando così alla scellerata delibera del 25 maggio. Non si tratta di una spesa, ma di un investimento sul futuro e sulla salute dei cittadini. Se oggi ripartono i conferimenti di amianto alla Grillaia è perché c’è stata una precisa volontà politica. La stessa politica che a due settimane dal voto parla di economia circolare e di green new deal, invocando il voto di chi all’ambiente tiene sul serio. La loro credibilità ormai è sotto terra.