“La geotermia speculativa sta sventrando un territorio ad alto valore ambientale, agricolo e paesaggistico come l’Amiata. È giunto il momento di invertire la tendenza, cominciando a investire su micro impianti a bassa entalpia, realmente sostenibili, e in grado di garantire ai cittadini che abitano queste zone di approvvigionarsi di energia naturale a costo quasi zero. Per troppi anni la Regione Toscana ha lasciato che l’Amiata grossetana fosse ostaggio di un modello di produzione energetica devastante. Anche su questo, è ora di cambiare passo”.
Così Irene Galletti, candidata alla presidenza della Regione Toscana per il Movimento 5 stelle, che questa mattina ha incontrato comitati e cittadini di Arcidosso, insieme al candidato al Consiglio regionale nella circoscrizione di Grosseto, Isacco Bocci e alcuni attivisti.
“Noi non siamo contrari a ogni forma di geotermia – sottolinea Galletti – ma alle grandi centrali ad alta entalpia, che per funzionare hanno bisogno di infrastrutture impattanti che devastano il territorio. Occorre ripensare il modello industriale e adattarlo alle esigenze dei cittadini di modo che possano dotarsi di piccoli impianti, quasi casalinghi, e vedano i benefici di questa risorsa naturale direttamente in bolletta”.
“I cittadini di questa zona – conclude la candidata – sono molto legati al loro territorio e vogliono continuare ad abitarlo. Ma per farlo hanno bisogno di infrastrutture e di servizi, a cominciare da quelli sanitari. L’ospedale di Castel del Piano è passato in 15 anni da 250 tra medici e infermieri a 30 e questo significa uno smantellamento totale di un servizio essenziale. Questo è inaccettabile: è nostro dovere dare una mano a chi vuole continuare a vivere nelle aree periferiche e dobbiamo farlo con interventi concreti. Altrimenti quello della Toscana diffusa resta solo uno slogan vuoto”.